Perché studiare la Cina e la sua filosofia?

Che senso ha studiare una cultura così distante da noi?

Lo facciamo solo per una ricerca dell’esotismo e per una moda “new age” o possono esserci altre motivazioni più profonde?

A questa domanda possiamo rispondere dando due motivazioni, una di carattere più filosofico legata al nostro modo di vivere ed una più specifica marziale per il Wing Tsun Kyun

MOTIVAZIONE FILOSOFICA

Studiare il pensiero cinese classico ci rende in grado di prendere le distanze dal nostro modo di pensare occidentale e di poterlo così interrogare da un punto di vista esterno.

La Cina è praticamente l’unica grande civiltà che si è sviluppata. in maniera quasi del tutto indipendente. al di fuori del pensiero europeo.

Approfondire questo punto di vista esterno porta a creare una deviazione dal nostro modo di agire e di pensare. Questa deviazione ci fa tendere ad un ritorno “dal di fuori” per farci riflettere su noi stessi.

La speranza è, come ci suggerisce il filosofo francese François Jullien, quella di tentare di “inquietare il pensiero”, di riaprire altri“possibili” nello spirito in modo da rilanciare il nostro stesso modo di agire e la filosofia che regola il nostro modo di essere.

Grazie a questa messa in prospettiva con questo “altrove distante”, il modo di pensare occidentale può essere interrogato nelle sue evidenze, che spesso lasciamo indiscusse perché le assimiliamo ad un fondo di intesa su cui non ci soffermiamo ed a cui non pensiamo mai perché lo riteniamo “ovvio”.

Il prendere in esame la logica interna al pensiero cinese ci permette quella presa di distanza critica che è fondamentale per farci percepire quest’“ovvio” e per farci così apparire e considerare l’impensato stesso presente nel nostro ragionare.

In questo modo potremmo rimettere, in un certo senso, in moto la nostra filosofia, sottraendola alla pigrizia ed al conformismo, nel tentativo di elaborare concetti utilizzabili anche al di fuori dell´ambito filosofico.

Abbiamo definito il pensiero cinese classico come un “altrove distante” perché esiste uno “scarto” fondamentale tra esso e la filosofia europea.

Per forma mentis la nostra cultura è incapace di cogliere quei cambiamenti impercettibili, lenti e regolari, che trasformano radicalmente il reale quasi a nostra insaputa.

Come dice François Jullien:

 “La realtà è fatta di maturazioni silenziose, di trasformazioni continue e globali che però, anche se ci stanno davanti agli occhi, noi non riusciamo a vedere.

Sono evoluzioni che non riusciamo  a percepire, accorgendocene purtroppo solo alla fine, e spesso in modo brutale, quando la trasformazione è ormai avvenuta. Il risultato allora ci sorprende e spesso ci spaventa. Ma se siamo ciechi di fronte a questi cambiamenti striscianti, è perché il pensiero occidentale è incapace di pensarli. La cultura cinese invece è sempre stata molto sensibile alle trasformazioni silenziose.”

 

MOTIVAZIONE MARZIALE

Nel campo a noi più consono delle Arti Marziali cinesi, la percezione dei cambiamenti e delle trasformazionisilenziose è molto utile per poter comprendere a fondo un’Arte Marziale come il Wing Tsun Kyun Gung Fu che è fortemente basata su questo modo di pensare e di agire.

In Cina tutte le Arti Marziali si sono sempre sviluppate in parallelo alle tradizioni filosofiche, soprattutto a quelle relative al proto-taoismo (ossia alla teoria dei 5 elementi, al Lok Syu, agli 8 Trigrammi ed al Baat Gwa), al taoismo, al confucianesimo ed al buddismo.

Le Arti Marziali sono potute progredire e si sono potute conservare nei tempi di pace proprio grazie a questa imprescindibile relazione che intercorre con queste tradizioni filosofiche.

Non a caso, in quasi tutti testi relativi alle Arti Marziali cinesi, la trattazione inizia sempre parlando del Tempio di Siu-Lam del Nord (小林 – in mandarino Shaolin), situato ai piedi dei monti Song nella provincia dello Hunan.

È molto difficile riuscire ad imparare ed a comprendere le Arti Marziali derivanti dal Tempio di Siu-Lam senza studiare anche gli aspetti filosofici su cui sono state fondate.

Questo discorso è particolarmente vero nel caso del Wing Tsun Kyun dove queste filosofie ed il modo di pensare tipico cinese, influenzano profondamente quest’Arte sia dal punto di vista strategico / tattico che sul livello fisico, mentale e spirituale.

La logica cinese classica fondata sulla trasformazione, sul processo e, come vedremo, sull’accumulo di potenziale e sulla funzionalità è alla base dei principi che costituiscono questo stile.

Per questo motivo è interessante e utile approfondire queste tematiche, in modo da poter percepire e capire profondamente le fondamenta stesse del Wing Tsun Kyun e riuscire in questo modo a renderlo più vivo.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Tao. I grandi testi antichi

UTET

 

Fabio Gambaro

Il filosofo francese Jullien: “Perché bisogna imparare dall’Asia”

Articolo

 

François Jullien

Pensare l’efficacia in Cina e in Occidente

Laterza

 

Garrett Gee, Benny Meng, Richard Loewenhagen

Mastering Kung Fu, Featuring Shaolin Wing Chun

Human Kinetics Publishers

 

Meir Shahar

The Shaolin Monastery: History, Religion, and the Chinese Martial Arts

University of Hawaii Press

 

Sun Tzu, Sun Pin

L’arte della guerra e Metodi militari

Neri Pozza

 

 

Articolo a Cura del Maestro Pietro N. Roselli Lorenzini

Scuola Mente Corpo e Spirito